Sabato 20 aprile al Centro Polivalente di Cantalupa si è svolto il primo appuntamento del ciclo “Uno Sguardo al Futuro”.
I relatori, il Prof. Angelo Tartaglia e il Prof. Roberto Burlando, hanno saputo presentare una panoramica della situazione attuale in campo economico e ambientale del mondo in cui tutti noi stiamo vivendo.
Angelo Tartaglia ha presentato i dogmi della dottrina ufficiale vigente, che ha portato alla saturazione la società occidentale oggi: l’aumento del tasso d’aspettativa di vita ha provocato l’aumento di consumo di risorse ambientali, di beni e la produzione di rifiuti; il mito della crescita ha portato nazioni intere a costituirsi come massa di consumatori più che cittadini, persuasi che se aumentano i consumi, aumenta di conseguenza la ricchezza globale.
Purtroppo però nella realtà vigono leggi fisiche che non mentono: ad un certo punto ciò che era nato e lentamente si era sviluppato per poi raggiungere un picco, giunge ad un punto di non ritorno: la saturazione.
Questo è l’humus in cui ci stiamo muovendo. Il mondo di fronte alla saturazione vive crisi finanziarie indotte dallo stesso sistema e la tanto sperata ricchezza diventa un miraggio di fronte ai sacrifici che il cittadino deve sopportare, economicamente, nel quotidiano, ma anche a livello ambientale.
Il mito della crescita va abbattuto, subito, per riportare il mondo alla realtà dei fatti e per riconquistare un sano stile di vita in tutti gli ambiti e magari salvare anche l’unico pianeta che abbiamo a disposizione.
Roberto Burlando, trattando l’ambito economico, ha offerto una visione delle ragioni e delle cause che hanno a poco a poco trasformato l’Occidente di quest’epoca in quella fabbrica di disagi e rifiuti di ogni sorta. Si è trattato di economia, che non è di per sé negativamente connotata: nata come strumento utile alla gestione della vita e della circolazione di beni e ricchezze, solo successivamente ha preso una piega indesiderata, agguantando la nostra quotidianità.
Anche l’interesse per l’ambiente di questi ultimi anni è nato da preoccupazioni economiche.
Emerge da studi autorevoli britannici (Commissione Stern 2007, su richiesta del parlamento inglese) che il non agire nei confronti della salvaguardia dell’ambiente verrebbe a costare il 5% del PIL nazionale inglese, mentre l’agire sarebbe conveniente economicamente, costando soltanto l’1% dello stesso PIL.
Sembrerebbe essere quindi persino una scelta economicamente vincente e per questo valutata positivamente dalla società. Il cambiamento climatico stesso è stato decretato il più grosso fallimento di mercato che il mondo abbia mai conosciuto!
Per rettificare la situazione ambientale attuale però occorrerebbero una folta serie di interventi distaccati dalla crescita economica: aumento del costo degli idrocarburi, sostegno alle iniziative energy-saving e rimozione delle barriere all’efficenza energetica con formazione ai cittadini e promozione di azioni concrete sul territorio. Nonostante vi sia disponibilità di strumenti, mezzi economici e menti illuminate, nella maggior parte dei casi si trovano ostacoli a procedere in un percorso di rieducazione “ecologica”. Gli esperti stessi faticano a trovare un accordo tra loro. Non tutti però sono ancorati ad un sistema obsoleto di pensare al mondo: vi sono possibilità di cambiamento. Premi Nobel e mediatori di alto livello possono far nascere nuove prospettive per tornare sulla “retta via”. Sono chiamati a contribuire però anche e soprattutto i singoli cittadini del mondo. Siamo chiamati tutti. Già a partire dal nostro quotidiano.
Nel corso della serata, il dialogo tra gli esperti ed il pubblico ha sottolineato proprio questo monito: il ripartire dal proprio piccolo, nel proprio territorio, perché l’effetto si radichi in tutta la nostra società. Alcuni spettatori hanno condiviso le loro scelte, la loro esperienza nella vita quotidiana e hanno affrontato con i relatori i limiti che la cittadinanza attiva affronta nel vivere più o meno radicalmente strade di ecologia e rispetto dell’ambiente, scelte etiche nell’ambito economico e politico.
Come momento di condivisione e di apertura al mondo di oggi, la conferenza ha prodotto frutti.
Attendiamo ora con interesse il nuovo incontro che si terrà il 1 giugno, sempre con apertura al pubblico e all’opportunità di scambio di opinioni tra esperti e cittadini: “Risorse energetiche, minerali, agricole: stanno diventando scarse? Come gestirle?”. Saranno ospiti come relatori il Prof. Ugo Bardi, il Prof. Angelo Tartaglia e il Prof. Sergio Ulgiati.
Vivere in un’economia di mercato non è molto diverso dal parlare in prosa. Non è facile farne a meno, ma molto dipende da quale prosa scegliamo di usare.
Amartya Sen
Giustissimo. E’ necessario partire dal piccolo, dalle azioni quotidiane, da uno stile di vita sobrio e contagioso. Il mondo economico sta adando al contrario e, purtroppo, questo condiziona non poco. Ma ciò non può essere una scusa per non mettersi in gioco in prima persona. Comportamenti virtuosi e nati dal basso si stanno – certo, non senza difficoltà, ma in modo virale – poco a poco sviluppando; tutto dipende da noi. Pensare in grande, agire quotidiano.